In esposizione a Tokyo il più antico sismografo.
Il sismografo elettromagnetico Palmieri, una preziosa e rara testimonianza della tradizione sismologica italiana
La mostra, frutto di una collaborazione fra l’Earthquake Research Institute di Tokyo (ERI), l’UMUT, l'INGV e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), ha presentato lo stato dell’arte della Muografia - radiografia con muoni - per il monitoraggio della dinamica magmatica all’interno di un vulcano. Tecnica già applicata per studiare lo stato delle camere magmatiche all’interno del Vesuvio attraverso il programma MURAVES.
Il monitoraggio dell’interno del vulcano napoletano però ha origini ben più antiche. A progettare il primo sismografo elettromagnetico per rilevare le vibrazioni indotte dalla dinamica interna del Vesuvio fu nel 1856 Luigi Palmieri, direttore dell’Osservatorio Vesuviano, il primo osservatorio geodinamico al mondo. Questo strumento, di cui è stata esposta una fedelissima copia, oltre a rappresentare simbolicamente l’eredità storica del avviato all’epoca da Palmieri - cosa che oggi si fa appunto anche con i muoni - ha ricordato ancora una volta le radici storiche profonde della sismologia italiana”.
All’inaugurazione, l’Ambasciatore Italiano a Tokyo ha ringraziare l’INGV per il prezioso contributo dato alla mostra. L’esposizione dello strumento di Palmieri, inoltre, ha rappresentato un ulteriore tassello dell’opera di valorizzazione culturale e scientifica della tradizione sismologica italiana che il nostro Ente porta avanti da quasi trent’anni attraversio il recupero e il restauro di documentazione e strumentazione storica.
L’iniziativa espositiva si inseriva nelle celebrazioni dei 150 anni, nel 2016, delle relazioni diplomatiche fra Italia e Giappone.
DOVE: University Museum, The University of Tokyo | QUANDO: 4 dicembre 2015 - MARZO 2016