Nel 1993 da una collaborazione tra la Società Efimdata e l’ING da un’idea del Dott. Bruno De Simoni nacque il Progetto di un “Centro informatico per lo studio degli eventi sismici, attraverso l’archiviazione digitale ed elaborazione dei sismogrammi storici dell’Istituto Nazionale di Geofisica” (Progetto SISMOS).

Originariamente il progetto SISMOS fu ideato perché la conoscenza degli eventi sismici storici aveva assunto, con il passare del tempo, un'importanza notevole per gli studi di carattere previsionale-probabilistico, da qui la necessità di una rivalutazione dei dati sismici, registrati su carta da circa un secolo con tecniche e strumentazioni storiche, con tecnologie e metodologie moderne per lo studio di terremoti storici di perticolare interesse.

Aveva il duplice intento sia di salvaguardare il patrimonio storico dei dati sismografici contenuti nei documenti cartacei, in particolare sismogrammi e bollettini sismici, soggetti a naturale e progressivo deterioramento, e sia quello di creare un centro informatico per lo studio degli eventi sismici, attraverso l’archiviazione digitale e l’elaborazione dei sismogrammi storici.

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) possiede un vasto patrimonio di sismogrammi che copre un arco cronologico dal 1937 (1926 con la donazione di Oropa e 1930 con Pavia) a oggi. Si tratta delle registrazioni sismiche effettuate nei diversi osservatori e/o stazioni che hanno costituito la rete sismica dell’Istituto creata successivamente al 1936, anno di fondazione dell’Istituto Nazionale di Geofisica (ING; dal 2000 INGV).

Attualmente le registrazioni più antiche recuperate risalgono al 1895 e sono state registrate dagli osservatori dell'Isola d'Ischia: Porto d'Ischia e della Grande Sentinella di Casamicciola.

Oltre ai sismogrammi e alla lavorazione del materiale documentario (sismogrammi, bollettini, corrispondenze scientifiche) recuperato attraverso i rapporti attivati da SISMOS con Enti italiani e stranieri anche nell’ambito di progetti internazionali come EUROSEISMOS e NERIES, a partire dal 2008 sono state sviluppate nuove attività quali il recupero, il restauro e la valorizzazione degli strumenti sismici storici e la ideazione e allestimento di mostre tematiche.