Società Sismologica Italiana
Roma 1895 - 194?

È l'erede naturale, in ambito accademico - istituzionale, della rete di corrispondenti del Bullettino del Vulcanismo Italiano di De Rossi.

La storia della nascita e sviluppo della sismologia italiana moderna racconta di una straordinaria iniziativa privata promossa, favorita e coagulata da Michele Stefano de Rossi per una decina di anni dalla metà degli anni Settanta dell'Ottocento, fino alla istituzione dell'Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica nel 1887.  Ormai maturo il passaggio da una rete sismologica 'privata' a una istituzionale, nel 1895 Pietro Tacchini ritenne venuto il momento di dare continuità all'aggregazione di studiosi che dialogavano attraverso il Bullettino del Vulcanismo Italiano di De Rossi con la fondazione della Società sismologica italiana e il suo Bollettino. Riunioni della rete di studiosi di sismologia si erano già tenute in anni precedenti, nel 1885 all'interno del secondo congresso della della Società meteorologica italiana fondata da Francesco Denza, e nel 1887 nel primo congresso sismologico all'Aquila.

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Primo congresso di Sismologia all'Aquila nel settembre 1887. Sono evidenziati alcuni dei principali partecipanti: 1 Francesco Denza, 2 Michele Stefano De Rossi, 3 Ignazio Galli. 

Incoraggiato da parecchi colleghi, non esitai a tentare la costituzione di una modesta Società Sismologica Italiana con lo scopo principale di pubblicare al più presto possibile le notizie geodinamiche italiane e straniere e tutto quanto possa interessare agli studiosi di queste materie, compatibilmente ai mezzi che avremo a nostra disposizione. Alla proposta fu fatta buona accoglienza e la Società è ora costituita dai seguenti membri: e segue l’elenco di 34 soci fondatori fra i quali spiccano Mario Baratta, Pietro Blaserna, Adolfo Càncani, Ciro Chistoni, Michele Stefano de Rossi [link al pdf con l’elenco], fra i massimi studiosi di terremoti che già da tempo collaboravano con l’Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica (UCMG), diretto da Pietro Tacchini.

Con queste parole, il 3 aprile 1895, Pietro Tacchini annunciava la nascita della Società Sismologica Italiana, nelle prime pagine del primo numero del Bollettino della costituita Società.

La Società fu costituita, sotto la direzione di Tacchini stesso, con sede in Roma presso l’UCMG e diretta, con lo scopo principale di “far conoscere il più sollecitamente possibile tutte le notizie riguardanti i fenomeni sismici e vulcanici in Italia che all'estero, nonché di pubblicare brevi note sui detti fenomeni, descrizioni di apparecchi sismici, ecc.: di promuovere e di diffondere cioè lo studio della geodinamica”.

Il numero dei membri della Società nazionali e internazionali era previsto illimitato. Nuovi soci dovevano essere proposti da tre soci nazionali e votati dalla maggioranza dei soci attivi nazionali.

La Società avviò la pubblicazione del Bollettino della Società Sismologica Italiana (BSSI) che veniva spedito periodicamente gratuitamente ai soci in ordine con la quota sociale annuale di 15 lire.

Fin dal primo numero del Bollettino che usciva con periodicità mensile, ogni fascicolo era diviso in due parti con numerazione separata: una parte di memorie e una di bollettino sismologico Notizie dei terremoti osservati in Italia con un resoconto cronologico descrittivo delle osservazioni strumentali e non strumentali condotte dai diversi osservatori. Queste Notizie furono pubblicate sul BSSI solo fino al 1913 e ripresero come Bollettino Sismico - Macrosismi e Bollettino Sismico - Microsismi dal 1917 in una forma però tabellare, con i dati non strumentali interpretati con la Scala Mercalli.

Nel primo decennio sul BSSI furono pubblicati oltre 200 articoli.

Nel 1911, quando Luigi Palazzo, direttore dell’Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica, tracciò un resoconto di 50 anni di meteorologia e geodinamica in Italia, i soci italiani erano 52 e 43 quelli stranieri, fra questi ultimi alcuni dei maggiori sismologi del panorama internazionale come: Albin Belar, Charles Davison, Fernand De Montessus de Ballore, Boris Galitzin, Fusachiki Omori.

In occasione dei festeggiamenti per il centenario dell'Ateneo di Brescia (1802-1902) la SSI fu invitata a prendere parte a quella celebrazione con l’organizzazione del Primo Congresso della Società Sismologica Italiana nei giorni 6-10 settembre 1902. Molto partecipato, il congresso fu accompagnato da una esposizione di strumenti, sismogrammi, pubblicazioni, mappe ecc. che diedero una sintesi della vivacità della ricerca sismologica in Italia a quella data.