Sismoscopio a pendolo verticale Zupo

Nicola Zupo 1785

Strumento pendolare inventato dal medico Nicola Zupo a seguito della catastrofica sequenza sismica del 1783 nella Calabria meridionale.

IDEAZIONE

Ni 012000 01icola Zupo, medico e naturalista cosentino, appartenne alla poliedrica schiera di intellettuali locali che reagirono al manifestarsi della catastrofica sequenza sismica della Calabria del 1783 e cercò di spiegare con la ragione la terribile meteora. Convinto sostenitore del ruolo dell'elettricità atmosferica nella genesi dell'attività sismica, in antinomia con l'ipotesi incentrata sull'elettricità ipogea, Zupo ideò e realizzò un pendolo per rilevare la direzione del movimento del suolo e verificare la fondatezza della sua ipotesi.

FUNZIONAMENTO

i 012000 04Lo strumento è costituito da un'asta di ferro di 12 palmi (circa 3 metri) di lunghezza, appuntita alle estremità e infissa nel terreno per due terzi.

A circa metà altezza l'asta è opportunamente sagomata in modo da ospitare un anello di ferro dal quale, legata con un cordoncino di seta, pende una palla di piombo di circa 1,3kg.

Nella parte inferiore della massa, una punta di ferro lunga due "dita traverse" sopra la superficie sferica tocca uno strato, dello spessore di tre "dita", di cenere finissima, situato sopra una tavoletta.

Ai punti cardinali, quattro campanelli erano disposti attorno alla massa inerziale, a una distanza tale che tra il pendolo e i campanelli passa appena un crine di cavallo per fornire l'informazione sulla direzione del moto.

All'occorrenza di un terremoto la massa del pendolo urtava il campanello nella direzione del primo movimento sensibile e lasciava traccia del suo moto sulla cenere.

Secondo le intenzioni del suo ideatore, lo strumento non doveva soltanto rilevare il fenomeno sismico, ma doveva fornire la prova inconfutabile a sostegno della teoria elettrica del terremoto: il supporto costituito dall'asta di metallo inserita nel terreno fungeva da tratto d'unione tra le forze elettriche della terra e dell'aria così come da paraterremoto immaginato da P. Bertholon e progettato, ma non realizzato, nel 1787 a seguito del terremoto di Rimini del 25 dicembre 1786.

DIFFUSIONE E NOTE

É evidente come il ricorso allo strumento non fosse solo e unicamente funzione di un'ansia di misurazione del fenomeno sismico. Il suo apparato doveva fornire la prova inconfutabile a sostegno di una filosofia del terremoto e della sua natura. Lo strumento divenne perciò sostegno nelle dispute e alle dispute.

SCHEDA TECNICA

Dimensioni (Altezza, larghezza, profondità): 300x15x30cm
Materiali: Ferro, piombo, corda, cenere
Stato di conservazione: copia storica

Proprietario: INGV