Microsimografo a doppio pendolo Guzzanti

Corrado Guzzanti 1894

Strumento molto compatto che raccoglie tutti i diversi sensori dei movimenti orizzontali e verticali progettati e singolarmente realizzati da Guzzanti.

IDEAZIONE

i 172000 01nFu lo stesso Corrado Guzzanti a dare un'accurata descrizione dello strumento nel Bollettino della Società Sismologica Italiana.

FUNZIONAMENTO

i 172000 02nLo strumento è costituito da una base di ghisa che sostiene, per mezzo di tre robuste aste di ferro, un telaio triangolare, sempre di ferro, al quale sono fissati due sistemi armonici, con masse sferiche di ferro da 6kg: uno pendolare e uno a molla.

Il pendolo per la componente orizzontale è un’asta rigida di ferro alla cui estremità inferiore è fissata una delle masse. Questa termina verso il basso con un ago metallico inserito in uno dei 4 forellini di un sottostante dischetto.

I forellini con orlo platinato hanno diametro di 1, 1.5, 2 e 2.5mm e la sensibilità di questa componente orizzontale dello strumento può essere regolata scegliendo in quale dei quattro forellini del dischetto inserire l’ago.

La seconda massa, per la componente verticale, è sospesa a una molla a spirale. Alla parte inferiore della massa è fissata una piccola molla a spirale che sostiene un secchiello pieno di pallini di piombo, la cui funzione è quella di regolare la tensione dell’ultima molla e la sensibilità di questa componente dello strumento.

Il secchiello termina con un ago di metallo posto a piccolissima distanza dalla superficie di mercurio con cui viene riempita una coppetta di rame sottostante. Un secondo piccolo pendolo da 100gr, con le stesse modalità di funzionamento di quello più grande, fu introdotto da Guzzanti per le oscillazioni orizzontali rapide e vicine.

Gli aghi e le pareti dei forellini delle componenti orizzontali e l’ago e il mercurio sono coppie di contatti di un circuito elettrico comprendente una pila, un campanello elettrico come avvisatore acustico e un apparato registratore progettato dallo stesso Guzzanti.

Il dischetto e la coppetta di rame sono fissati a un supporto di ottone solidale con la base dello strumento; inoltre due viti, ai lati di questo supporto, consentono di regolarne la distanza dai contatti elettrici. La parte frontale della base porta due serrafili per l'apparato registratore. Quest’ultimo è costituito da una tavoletta di legno sui cui sono fissati: un orologio, per il trascinamento della carta telegrafica di registrazione, uno zoccolo di legno che sostiene una elettrocalamita e il rocchetto della carta.

Un pennino inchiostrato, collegato all’àncora dell’elettrocalamita, traccia normalmente una riga diritta. Ogni ora o quando si attiva il microsismoscopio l’elettrocalamita traccia linee perpendicolari alla direzione di scorrimento della carta.

 

DIFFUSIONE E NOTE

Fra il 1895 e il 1908, per periodi diversi, lo strumento funzionò a Caltagirone, Catania, Ferrara, Fucecchio, Messina, Mineo, Napoli, Palermo, Reggio di Calabria, Roma e Bucarest.

Sono sopravvissuti a diversi livelli di conservazione alcuni esemplari dello strumento all'Osservatorio Vesuviano di Napoli, a Mineo, Caltagirone, all'Osservatorio Astronomico di Palermo e nella collezione meteo-sismologica del CREA, qui rappresentato.

SCHEDA TECNICA

Dimensioni: 38x98cm | registratore: 45,2x18,5x21cm;
Materiali: ferro, ghisa, ottone, alluminio, bachelite | registratore: ferro, ghisa, ottone, rame, legno, vetro, zama;
Stato di conservazione: Buono, dopo il 
restauro realizzato dal Laboratorio di Restauro della strumentazione scientifica storica dell'INGV.

Proprietario del Microsismografo:  CREA

Proprietario del Registratore: INAF - Osservatorio Astronomico di Palermo "Giuseppe S. Vaiana"