Fotosismografo verticale Alfani Guido Alfani 1930 Strumento evoluzione del sismografo elettromagnetico verticale Galitzin, che ne ha semplificato la realizzazione e ridotto il costo e aumentato la sensibilità. |
IDEAZIONE
I fotosismografi per le componenti orizzontale e verticale furono ideati e fatti costruire nel 1929 da Guido Alfani, con l’obiettivo di ottenere le prestazioni dei sismografi di Boris Borisovich Galitzin , tra gli strumenti migliori dell’epoca per precisione e sensibilità, ma che fossero più economici e di facile manutenzione e utilizzo. Egli riuscì a ottenere con questi strumenti amplificazioni fino a 2.000 volte il moto del terreno.
FUNZIONAMENTO
Lo strumento si presenta molto simile al sismografo verticale Galitzin, tranne il sistema di trasduzione del moto del suolo che è uguale a quello del fotosismografo orizzontale. Poichè in questo caso la rotazione dello specchietto avviene intorno a un asse orizzontale, un sistema a prisma consente di ruotare di 90° il fascio di luce riflesso dallo specchietto.
Entrambi i tipi di strumenti sono smorzati attraverso una lamina di alluminio, solidale al braccio del pendolo, immersa nel campo magnetico di due magneti permanenti affacciati.
Le correnti di Foucault che si generano nella lamina di alluminio, quando in moto, generano un campo magnetico che smorza il movimento del pendolo. Il moto dello specchietto è invece smorzato attraverso una sottile lamina sagomata fissata allo specchietto e immersa in un contenitore cilindrico riempito di olio minerale.
DIFFUSIONE E NOTE
Nel 1933 alcuni fotosismografi furono installati nella stazione sismica di Trieste e nelle grotte di Postumia per registrare le deformazioni della crosta terrestre in un ambiente a temperatura costante, in completa oscurità e in assenza di vento. Dal 1934 al 1945 una terna di strumenti funzionò anche nella stazione sismica di San Fernando in Spagna.
SCHEDA TECNICA
Dimensioni: pendolo 67x52x86cm | sostegno specchietto:31x22x29cm | sostegno del prisma: 14x10x30cm;
Materiali: ferro, acciaio, ferro magnetizzato, ottone, alluminio, vetro ottico
Stato di conservazione: molto buono
Proprietario: Fondazione Osservatorio Ximeniano - Firenze