Sismoscopio a pendolo verticale Cirilllo

Nicola Cirilllo 1731

Strumento pendolare inventato dal medico Nicola Cirillo per studiare la propagazione del terremoto del Foggiano del 1731.

IDEAZIONE

Lo studio e l'osservazione dei fenomeni sismici nei primi decenni del Settecento rappresentava, per i convinti detrattori delle teorie metafisiche, un campo d'indagine quanto mai interessante: un terreno di confronto-scontro con i "sistemi generali" tra i piu interessanti. A queste sollecitazioni non rimase insensibile Nicola Cirillo (1671-1735), medico, botanico e naturalista napoletano, cattedratico che non disdegnò la ricerca e la sperimentazione. 

Come traspare dalla nota inserita nei volumi delle Transactions che egli inviò, in qualita di corrispondente meteorologico, alla Royal Society di Londra in occasione dei terremoti che devastarono la Capitanata nel marzo del 1731, l'evento sismico offrì l'occasione applicativa di quel metodo cartesiano del quale Cirillo era profondo conoscitore e sostenitore e che imponeva di "indagare con un movimento di pensiero continuo e ininterrotto tutti i dati che si riferiscono al nostro problema, considerandoli nella loro particolarità", per poi "abbracciarli in un'enumerazione sufficiente e ordinata". 

FUNZIONAMENTO

Nel corso del periodo sismico pugliese Cirillo, con l'ausilio di due collaboratori, osservò le oscillazioni di due pendoli, della lunghezza di un palmo (26 cm circa) applicati a un semicerchio graduato, installati ad Ascoli Satriano e a Giovinazzo. La scelta delle due località non fu casuale: mentre la prima era in prossimità dell'area maggiormente scossa dai terremoti, la seconda si trovava a una distanza quadrupla dall'epicentro. Le frequenti agitazioni e le più ampie oscillazioni osservate nel pendolo di Ascoli Satriano rispetto a quelle dell'analogo strumento di Giovinazzo convinsero Cirillo di avere ottenuta la prova sperimentale che dimostrava, inconfutabilmente, come le leggi che regolavano la propagazione di ogni sorta di moto conservassero la loro validità anche nel caso dei movimenti sismici. Gli assiomi della fisica geometrica trovavano in tal modo piena conferma, riuscendo nella confutazione delle argomentazioni di Giambattista Vico, amico di Cirillo ma fortemente critico verso le posizioni della scuola cartesiana. La necessità di dimostrare la validità universale del metodo geometrico convinse Cirillo - uno degli ultimi seguaci del programma scientiflco-metodologico dell'Accademia degli Investiganti di Napoli - a realizzare una embrionale rete di sorveglianza strumentale in occasione del manifestarsi di un fenomeno sismico; i dati relativi alle osservazioni vennero poi correlati con la descrizione degli effetti di danneggiamento, affrancando l'uso degli strumenti dall'angusta prospettiva della mera curiosità naturalistica. Il contrasto tra metodologie scientifiche induttive e deduttive che costituì il motivo del contendere tra Cirillo e Vico ebbe il merito, forse poco apprezzato dalla storiografia delle idee, di assegnare un ruolo di primo piano alla osservazione strumentale.

DIFFUSIONE E NOTE

Oltre ai due pendoli installati ad Ascoli Satriano e Giovinazzo, non si hanno notizie di altre installazioni.

SCHEDA TECNICA

Dello strumento non ci sono giunte descrizioni dettagliate, sappiamo solo che uno strumento pensolare lungo circa 26 cm.