Tromometro Bertelli

Bertelli 1870-74

Strumento pendolare inventato dal barnabita Timoteo Bertelli del Collegio "alla Querce" di Firenze per osservare i piccoli e spontanei moti del suolo.

IDEAZIONE

i 023000 iconIncuriosito dalle esperienze condotte da astronomi su supposti spontanei e piccoli movimenti del suolo, il barnabita Timoteo Bertelli nel 1870 avviò osservazioni del moto di un lungo pendolo, nel seminterrato del collegio barnabita "alla Querce" di Firenze. Rinfrancato dai primi interessanti risultati, Bertelli perfezionò lo strumento che chiamò tromometro – dal greco tròmos (tremito) - e pubblicò nel 1872 le prime misure. Attorno a questa pubblicazione e sull’origine dei fenomeni osservati si sviluppò un dibattito che coinvolse anche Michele Stefano de Rossi, studioso romano che avrebbe avuto nell’ultimo quarto del XIX secolo un ruolo fondamentale nella sismologia italiana. Nel 1872 Bertelli avviò sistematiche osservazioni tromometriche con una serie di strumenti da lui stesso realizzati che consentivano una valutazione numerica dell’ampiezza dell’oscillazione pendolare: chiamò tromosismometro l’insieme di un isosismometro con il quale misurava le oscillazioni orizzontali del suolo, un ortosismometro per la misurazione delle oscillazioni verticali e un avvisatore sismico elettrico a mercurio. De Rossi impiantò un osservatorio tromometrico in una grotta del suo villino a Rocca di Papa, collocandovi un tromometro simile a quello di Bertelli e quattro pendoli sismometrici di varia lunghezza. Agli inizi del 1875 de Rossi espose i risultati di circa 7.500 osservazioni, confrontandoli con le contemporanee rilevazioni di Bertelli e del conte A. G. Malvasia a Bologna, e con i dati delle registrazioni del sismografo di L. Palmieri all’Osservatorio.

FUNZIONAMENTO

i 023000 04nUna sfera pesante, appesa a un filo lungo e sottile, il tutto ben protetto da correnti d’aria, fu il primo tromometro di Bertelli. Dopo aver cercato per molto tempo la lunghezza ideale del pendolo, scelse per le proprie osservazioni, annotate dal 24 agosto 1871, un pendolo di 3,3 m. Il pendolo, sorretto da un robusto braccio di ferro, era formato da un filo di rame ricotto a cui era appesa una pesante sfera di piombo dotata di una punta sottile, sottostante e coassiale al filo, la quale corrispondeva al centro di una divisione circolare recante i punti cardinali. Con una lente Bertelli misurava le oscillazioni della punta del pendolo. Successivamente egli fece realizzare una struttura di ottone con un piccolo cannocchiale, rotante sopra un cerchio goniometrico, dotata di una scala micrometrica per le misure degli spostamenti del pendolo. Dello strumento originale resta la sfera e gran parte del sistema di misura. De Rossi, nel riprodurre le esperienze di Bertelli, fece realizzare una sua versione di questo primo tromometro con una massa cilindrica inserita in un tubo di celluloide. La massa pendolare è circondata da quattro lamelle elastiche orientate secondo i punti cardinali e collegate elettricamente a un sistema acustico. La chiusura del circuito avviene quando la massa del pendolo, connessa elettricamente al circuito attraverso il filo di sospensione, urta una delle lamelle.

DIFFUSIONE E NOTE

La semplicità ed economicità costruttiva dei tromometri ne favorì la grande diffusione e nel 1888 oltre 50 tromometri costituirono la prima "rete sismica italiana", completamente privata. Di questi strumenti, in diverse versioni costruttive, almeno una decina sono sopravvissuti alla dispersione: 5 a Roma, 2 a Firenze, 1 a Piacenza, 1 a Pesaro, 1 a Moncalieri e 1 a Mineo.

SCHEDA TECNICA

Dimensioni: 18x25cm
Materiali: Ferro, ottone, rame, vetro ottico.
Stato di conservazione: copia storica

Proprietario: INGV 

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